E' in uscita un'interessante opera di Antonio Palo, Salerno: i ragazzi del '43 - La guerra e la memoria. Il libro realizza un affresco della Salerno bellica dai toni sereni, privo delle facili retoriche dei racconti di guerra, è il racconto, dalla viva voce dei testimoni, all'epoca giovani o giovanissimi, che hanno vissuto quei momenti in prima persona. Una testimonianza, uno sguardo nel passato privo di astio e rancore, forse con solo un velo di malinconia. E' edito dalla Scrittorio Edizioni.
lunedì 28 ottobre 2013
mercoledì 9 ottobre 2013
Addio al Generale Giap
Alla veneranda età di 102 anni si è spento in un ospedale militare di Hanoi il generale Vo Nguyèn Giap, eroe dell'indipendenza vietnamita e primo teorico dell'impiego su vasta scala della strategia della guerriglia. Nato nel 1911 in un piccolo villaggio della regione centrale dell'allora Indocina da una famiglia di contadini, ebbe modo di studiare presso le scuole francesi apprendendo i primi rudimenti di strategia dallo studio delle campagne napoleoniche. In gioventù fu iniziato alla politica presso i circoli nazionalisti vietnamiti che operavano per contrastare il dominio coloniale francese, per poi iscriversi al neocostituito Partito Comunista Vietnamita nel 1930. Animatore delle cellule comuniste per un decennio fu poi inviato in Cina allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale per perfezionare le tecniche di resistenza all'invsione Giapponese, fu in questo periodo che prese contatti con Ho Chi Minh che gli affidò il comando delle formazioni armate del Vietminh, il movimento di liberazione nazionale. Con l'appoggio americano e cinese fu uno degli artefici della sconfitta dei giapponesi nel 1945 dirigendo personalmente la decisiva battaglia di Hanoi.
Ottenuta l'indipendenza del nord del paese il 2 settembre del 1945 iniziò per il Vietnam un difficile periodo di convivenza con il governo coloniale francese che continuava a controllare il sud del paese, portando già nel 1947 ad una nuova guerra. Fu in questo conflitto che Giap costruì la propria fama mitica di "Napoleone Rosso" conducendo per sette anni un esercito di contadini male armati in una intensa guerriglia contro le preponderanti forze francesi che alla fine furono sconfitte nell'epica battaglia di Dien Bien Phu, un avamposto fortificato nella jungla difeso da oltre diecimila uomini che la Francia reputava inespugnabile. Giap seppe condurre con spietata durezza ma estrema efficacia le operazioni, dimostrandosi sempre incurante delle elevatissime perdite cui sottoponeva il proprio esercito pur di giungere alla vittoria finale. Le stesse dottrine risultarono vincenti anche nella guerra che dal 1965 vide il Vietnam contrapposto agli Stati Uniti intervenuti per limitare l'espansione comunista nel sud-est asiatico. Nonostante la sproporzione di uomini e mezzi l'esercito regolare nordvietnamita e le bande Viet Cong riuscirono a costringere americani e sudvietnamiti sulla difensiva con una serie di offensive non vincenti ma altamente logoranti, come quella del Tet nel gennaio '68 o l'offensiva di Pasqua del 1972.
Costretti gli Stati Uniti a ritirare le proprie truppe a fronte di perdite ingentissime i nordvietnamiti poterono dilagare agevolmente nel Vietnam del Sud espugnandone la capitale Saigon il 30 aprile 1975. Fu la vittoria che consacrò Giap tra i massimi strateghi della storia mito vivente dei movimenti antimperialisti. Si dedicò dagli anni settanta ad una vasta produzione letteraria e manualistica ricoprendo al contempo anche il ruolo di Vice Primo Ministro e Ministro della Difesa e rimanendo il principale punto di riferimento delle gerarchie comuniste anche dopo aver abbandonato per motivi di salute tutte le cariche nel 1982. Negli ultimi anni, emarginato dal regime e ridotto nel ruolo di "monumento vivente", fu contrario alle svolte riformiste ed eccessivamente filocinesi della nuova dirigenza vietnamita impegnandosi anche in una campagna a difesa dell'ambiente e delle foreste del paese asiatico contro l'incontrollato sviluppo urbano e industriale degli anni duemila.
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