Nell'ultimo difficile anno di pandemia il Corpo Sanitario dell'Esercito ha dimostrato, ancora una volta, di essere una risorsa preziosa al servizio del paese: circa 3500 i posti letto aggiuntivi creati in tutta Italia, decine i sanitari inviati nelle realtà ospedaliere per alleggerire il carico lavoro di medici ed infermieri civili, specie in Lombardia nella primavera del 2020, 2 ospedali da campo speciali allestiti a Piacenza e Crema, nella seconda fase ulteriori ospedali da campo sono stati approntati a Barletta, Cosenza, Perugia e Aosta. Inoltre sono stati messi a disposizione il Policlinico Militare del Celio a Roma ed Centro Sanitario Militare di Milano, trasformati in Covid hospital, il primo con 150 posti letto, il secondo con 50 posti dedicati. Il dipartimento scientifico del Celio ha contribuito anche alla ricerca per il contrasto alla diffusione del virus, lavorando al sequenziamento del Sar-Cov-2 già dal febbraio 2020 sul paziente 1 di Codogno ed identificando, nel dicembre scorso, il genoma della variante inglese, ha inoltre sviluppato anche un test salivare rapido per favorire lo screening di massa. Il Centro Sanitario di Milano-Baggio ha messo a disposizione 200 medici e 400 infermieri, oltre ad altro personale di assistenza, nelle varie ondate della pandemia, ricoverando centinaia di pazienti e partecipando dalla fine del 2020 allo screening con tamponi drive through. Per raggiungere anche i presidi sanitari più remoti, molti dei quali svuotati dalla diffusione del virus, sono stati inviati in tutto il paese oltre 250 sanitari con le stellette e massiccia è negli ultimi mesi anche la partecipazione alla campagna vaccinale. Il Policlinico militare ha allestito nella cittadella della Cecchignola a Roma il primo hub vaccinale da 2500 somministrazioni al giorno, il Centro Ospedaliero di Milano ha contribuito alla realizzazione ed al funzionamento di un nuovo padiglione in grado di effettuare fino a 10000 somministrazioni giornaliere, a Caserta la Brigata Bersaglieri "Garibaldi" ha allestito il più grande hub vaccini della Campania, arrivando in meno di due mesi a superare le 100000 dosi inoculate. A guidare la Sanità dell'Esercito nella difficile fase dell'emergenza è stato dapprima il generale Antonio Battistini, cui è subentrato lo scorso marzo il generale Massimo Barozzi.
Un impegno costante che ha visto i sanitari militari in prima linea, a sostegno della popolazione civile ed a supporto delle attività del governo, impiegati in tutti gli ambiti nei quali la loro opera si è rivelata utilissima e contraddistinta, oltre che da una elevata preparazione, anche da grande abnegazione e senso di umanità.
La Croce d'Oro al Merito dell'Esercito al Corpo Sanitario è stata concessa con questa motivazione:
"Il Corpo Sanitario dell’Esercito, al culmine di una gravissima emergenza epidemiologica, prodigava, con straordinaria dedizione, la sua azione di soccorso alla popolazione anche nella complessa e capillare opera di somministrazione dei vaccini, profondendo ogni energia in una formidabile opera di sostegno all’intero Paese, prostrato dalla pandemia. Il personale del corpo operava con mirabile senso del dovere, silenziosa abnegazione, accrescendo il lustro dell’Esercito al cospetto dalla Nazione."