sabato 25 agosto 2018

Cento anni dal Volo su Vienna



Era il 9 agosto del 1918 quando Gabriele d'Annunzio, ufficiale di cavalleria che aveva voluto volontariamente dare corpo alla sua poetica nella conflagrazione della Prima Guerra Mondiale, guidò una squadriglia di undici velivoli Ansaldo S.V.A. in uno spettacolare volo dimostrativo su Vienna, che tempestò la capitale austriaca di volantini di propaganda. Da oltre un anno d'Annunzio aveva progettato una simile azione, ma solo nell'estate del '18 ottenne la definitiva autorizzazione dal Comando Supremo a realizzare l'impresa, che condusse personalmente imbarcandosi a bordo di uno S.V.A.10  biposto opportunamente modificato per l'occasione con lo spostamento dei comandi sul sedile posteriore, occupato dal Capitano pilota Natale Palli, che gli consentirono di sedere sul sedile anteriore per il lancio dei volantini. Nell'occasione furono lanciati 400.000 volantini tricolori con un messaggio che invitava i viennese alla resa, ma solo 50.000 di essi recavano un testo del poeta, che fu giudicato troppo complesso e difficilmente traducibile in tedesco, la stragrande maggioranza dei manifestini, invece, recava un testo bilingue predisposto dal giornalista Ugo Ojetti.  

L'impressione destata fu enorme, seppur il peso tattico di una azione disarmata risultò irrilevante, la valenza simbolica e morale dell'impresa risultò rilevantissima ed inflisse un colpo, forse mortale, all'immagine dell'Impero Austro-Ungarico, galvanizzando il morale delle truppe italiane, che già si preparavano alla grande offensiva d'autunno, che sarebbe risultata l'ultima della guerra. 



I cento anni del "folle volo" sulla capitale austriaca sono stati celebrati, lo scorso 9 agosto, con una suggestiva cerimonia presso il Vittoriale degli italiani, la grande tenuta-mausoleo che d'Annunzio fece costruire dopo la Grande Guerra a Gardone Riviera ed ove visse fino alla morte nel 1938. Esattamente alle ore 12.00, lo stesso orario del raid, nella piazzetta Dalmata che delimita l'ingresso alla residenza del poeta, subito dopo l'alzabandiera solenne, diretto dal Generale di Giuseppenicola Tota,comandante del COMFORTER di Supporto di Verona, due aerei d'epoca hanno sorvolato il Vittoriale lanciando migliaia di riproduzioni del volantino sulla folla entusiasta accorsa numerosa, alla presenza di numerose autorità civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni d'arma. Nell'anno in cui si celebra il Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, è stato  quasi come se le centinaia di migliaia di manifestini lanciati nel 1918 tornassero, ora, a rendere omaggio al loro coraggioso ideatore, primo artefice moderno di una ardita tecnica di guerra psicologica. 


Il video dell'evento

A concludere l'evento, organizzato dalla Fondazione Il Vittoriale degli italiani e dal suo presidente  Giordano Bruno Guerri, è stato proprio quest'ultimo, che ha illustrato ai presenti le finalità e l'importanza dell'iniziativa, scoprendo anche una tela di grandi dimensioni dedicata alla beffa di Buccari, l'altra grande impresa compiuta in guerra da d'Annunzio, che andrà ad arricchire la raccolta del Vittoriale.

L'esemplare di S.V.A. biposto usato da d'Annunzio conservato al Vittoriale



Alcuni momenti della cerimonia
  



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