domenica 24 novembre 2019

La battaglia dell'Amba Aradam



Dopo una accanita resistenza protrattasi per più giorni, il presidio di ufficiali ha dovuto cedere la munita piazzaforte dell’Amba Aradam. 

Purtroppo, in questi tempi ormai ben poco eroici, la ex ministra con le stellette Elisabetta Trenta ha dovuto accontentarsi di un piccola battaglia di retroguardia sulla difesa delle posizioni della mobilia, avendo al proprio fianco il marito, maggiore dell’Esercito, per riemergere dall’anonimato delle cronache parlamentari, dopo l’imprevista fine del suo mandato al Ministero della Difesa. La vicenda dell’alloggio romano di via dell’Amba Aradam, assegnato dall’amministrazione della Difesa all’ex ministra e poi rapidamente riassegnato al marito subito dopo la fine dell’incarico della consorte, rientra in quel piccolo mondo di favori, perfettamente legali formalmente, che caratterizza spesso il sottobosco della politica, consentendo ai politici di lucrare piccoli o grandi vantaggi dal proprio ruolo istituzionale. Non ci sarebbe nulla di particolarmente rilevante, se non fosse che l’ex ministra è uno degli esponenti di punta di quel Movimento 5 Stelle che ha fatto della lotta alla “casta”, ed ai suoi presunti “privilegi”, la sua bandiera. 

La coppia in divisa (oltre al marito in SPE anche la Trenta è ufficiale della Riserva Selezionata dell’Esercito) ha dovuto affrontare il fuoco amico proprio dei pentastellati, inviperiti dalla pessima ricaduta d’immagine, e dopo giorni passati a giustificare il privilegino ha annunciato che lasceranno l’alloggio di servizio. Particolarmente ridicole le motivazioni che la grillina ha provato ad utilizzare per imbastire una linea di resistenza: “Ho una vita di relazioni, l’appartamento grande ora mi serve”; eppure la famiglia possiede un grande appartamento proprio a Roma, zona Pigneto. Perché mai la marziale coppia vorrebbe continuare ad usufruire dell’alloggio a canone agevolato? E’ prassi che un maggiore ottenga un appartamento di categoria superiore rispetto a quelli di solito assegnati a Tenenti Colonnelli e Colonnelli? Ma, soprattutto, appaiono ingiustificabili e odiose certe affermazioni, agli orecchi di tante mogli di ufficiali comandati a centinaia di chilometri da casa, che pure hanno una densa vita di relazione, le quali però devono arrangiarsi diversamente, non essendo parlamentari del partito di maggioranza relativa. 

La Trenta non ha lasciato certo un ricordo entusiasmante del suo operato da ministro, ora, con questa sonora figuraccia, ha preso congedo assoluto dai ranghi degli assaltatori anticasta per transitare nei ruoli dei “politici di professione”.