Dopo
una accanita resistenza protrattasi per più giorni, il presidio di ufficiali ha
dovuto cedere la munita piazzaforte dell’Amba Aradam.
Purtroppo, in questi
tempi ormai ben poco eroici, la ex ministra con le stellette Elisabetta Trenta
ha dovuto accontentarsi di un piccola battaglia di retroguardia sulla difesa
delle posizioni della mobilia, avendo al proprio fianco il marito, maggiore
dell’Esercito, per riemergere dall’anonimato delle cronache parlamentari, dopo l’imprevista
fine del suo mandato al Ministero della Difesa. La vicenda dell’alloggio romano
di via dell’Amba Aradam, assegnato dall’amministrazione della Difesa all’ex
ministra e poi rapidamente riassegnato al marito subito dopo la fine
dell’incarico della consorte, rientra in quel piccolo mondo di favori,
perfettamente legali formalmente, che caratterizza spesso il sottobosco della
politica, consentendo ai politici di lucrare piccoli o grandi vantaggi dal
proprio ruolo istituzionale. Non ci sarebbe nulla di particolarmente rilevante,
se non fosse che l’ex ministra è uno degli esponenti di punta di quel Movimento
5 Stelle che ha fatto della lotta alla “casta”, ed ai suoi presunti “privilegi”,
la sua bandiera.
La coppia in divisa (oltre al marito in SPE anche la Trenta è
ufficiale della Riserva Selezionata dell’Esercito) ha dovuto affrontare il
fuoco amico proprio dei pentastellati, inviperiti dalla pessima ricaduta d’immagine,
e dopo giorni passati a giustificare il privilegino ha annunciato che
lasceranno l’alloggio di servizio. Particolarmente ridicole le motivazioni che
la grillina ha provato ad utilizzare per imbastire una linea di resistenza: “Ho una vita di relazioni, l’appartamento
grande ora mi serve”; eppure la famiglia possiede un grande appartamento
proprio a Roma, zona Pigneto. Perché mai la marziale coppia vorrebbe continuare
ad usufruire dell’alloggio a canone agevolato? E’ prassi che un maggiore
ottenga un appartamento di categoria superiore rispetto a quelli di solito
assegnati a Tenenti Colonnelli e Colonnelli? Ma, soprattutto, appaiono
ingiustificabili e odiose certe affermazioni, agli orecchi di tante mogli di
ufficiali comandati a centinaia di chilometri da casa, che pure hanno una densa
vita di relazione, le quali però devono arrangiarsi diversamente, non essendo
parlamentari del partito di maggioranza relativa.
La Trenta non ha lasciato
certo un ricordo entusiasmante del suo operato da ministro, ora, con questa
sonora figuraccia, ha preso congedo assoluto dai ranghi degli assaltatori
anticasta per transitare nei ruoli dei “politici di professione”.
Nessun commento:
Posta un commento