sabato 31 agosto 2019

L'ultimo salto di Santo Pelliccia




Il paracadutista Santo Pellicia, reduce di El-Alamein, si è spento nella mattina del 31 agosto presso l'ospedale militare del Celio, a Roma. Pelliccia era uno degli ultimi combattenti ancora in vita che avevano preso parte alla storica battaglia in Africa settentrionale nel 1942, figura mitica nel mondo del paracadutismo italiano, era da decenni sempre presente a tutte le celebrazioni combattentistiche, portando orgogliosamente la propria uniforme da folgorino, ricostruita sul modello delle tenute coloniali M42 indossate in guerra. Ha rappresentato la memoria vivente dell'eroismo dei leoni della Folgore nel deserto, dotato di uno spirito giovanile e combattivo malgrado avesse superato da parecchio i novant'anni, infiammava i giovani con i suoi racconti di guerra e sapeva spronare all'impegno civile anche nelle esperienze di volontariato nelle quali si era trovato ad intervenire. 

Santo Pelliccia era nato a Casalnuovo di Napoli nel 1923, si arruolò volontario nel Regio Esercito nel 1940, poco prima del compimento del 18° anno, verrà in seguito a ammesso alla scuola di paracadutismo di Tarquinia, presso la quale conseguirà il brevetto di paracadutista nel 1941. Fu inquadrato nella costituenda divisione paracadutisti "Folgore" ed inviato sul fronte libico-egiziano nel 1942, qui prese parte alla battaglia di El-Alamein tra il 23 ottobre ed il 6 novembre e fu tra i pochi superstiti della grande unità. Al rientro in Italia, nel dopoguerra, si trasferì a Nettuno, in provincia di Latina, ed ottenne l'arruolamento nel Corpo Guardie di Pubblica Sicurezza e fu assegnato al Reparto Speciale PS, costituito nel 1948 tra Aversa e Cesena, terminando la propria carriera nella Polizia di Stato nel 1983. E' stato per molti anni presidente ed animatore della sezione dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia di Nettuno, presenziando quale ospite d'onore a tutte le cerimonie della Brigata Folgore nonché a numerosi eventi commemorativi della Seconda Guerra Mondiale. Nel 2012, per il suo ottantanovesimo compleanno, aveva effettuato il suo ultimo lancio con il paracadute e, fino ai 95 anni, aveva dato ulteriori prove di inesausta vigoria fisica. Rimasto vedovo da qualche anno, da diversi mesi era ricoverato al Policlinico Militare di Anzio ed il suo fisico lo stava lentamente tradendo, benchè sia rimasto lucidissimo sino alla fine, rammaricandosi di non poter più "volare". 
Ora si è ricongiunto ai suoi compagni d'arme, avanguardia in quel cielo dal quale era planato sui campi di battaglia.  

Santo Pelliccia si fregiava del grado di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica e del brevetto d'oro per i paracadutisti reduci di guerra. Inoltre, era decorato di una Croce al Merito di Guerra, della Medaglia di Benemerenza per i Volontari di Guerra, della Medaglia Commemorativa della Guerra 1940-1943, della Croce d'Argento per Anzianità di Servizio delle Guardie di P.S., della Medaglia al Merito di Servizio della Polizia di Stato e della Croce d'Oro al Merito di Savoia.