venerdì 31 gennaio 2020

Lodi cavalca ancora


Dalla gloria del passato ritornano i Cavalleggeri di Lodi, a gennaio, presso la caserma "Nacci" di Lecce, è stato ricostituito il Reggimento Cavalleggeri Lodi (15°) per trasformazione del 31° Reggimento Carri, che è stato contestualmente soppresso. Il ricostituito reparto di cavalleria andrà a costituire la componente esplorante tattica della Brigata meccanizzata pluriarma "Pinerolo", su autoblindo Centauro, per assolvere al ruolo di ricognizione con celerità ed elevata mobilità, secondo le intenzioni dello Stato Maggiore dell'Esercito. Alla cerimonia che ha sancito il passaggio di specialità dai carristi alla cavalleria erano presenti, tra le altre autorità, il comandante delle Forze Operative Sud, Generale Rosario Castellano, il comandante della "Pinerolo", Generale Giovanni Gagliano e il comandante della Scuola di Cavalleria, Generale Minelli. E' stato proprio il Generale Castellano a consegnare al comandante del Reggimento, Colonnello Francesco Serafini, il basco nero con il nuovo fregio della Cavalleria. Lo stendardo reggimentale, custodito fino ad ora al Sacrario delle Bandiere del Vittoriano dallo scioglimento del Reggimento nel 1995, è stato riportato a Lecce ed ha tornato a sventolare quale simbolo tangibile dell'appartenenza dei militari del reparto, assieme al suo storico motto "Lodi s'immola". 

Il Reggimento Cavalleggeri di Lodi ha tradizioni gloriose: esso fu costituito il 16 settembre 1859 prendendo parte alle operazioni contro il brigantaggio meridionale e, nel 1870, alla presa di Roma. Si distinse nel 1911 nella guerra italo-turca, partecipando con i suoi uomini al duro e vittorioso combattimento di  Henni Bu-Meliana, il 26 ottobre, che da allora è il giorno in cui si celebra la festa del reggimento. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale combattendo in Albania e in Francia, durante la Seconda Guerra Mondiale fu operativo in Africa Settentrionale schierato su autoblindo, in seguito parteciperà alla difesa della Sicilia e, con un reparto salmerie, alla guerra di liberazione. Ricostituito a livello di Squadrone nel 1952, fu poi elevato a Gruppo Squadroni Esplorante e stanziato in provincia di Novara. Con i propri carri armati il reparto partecipò a diversi cicli operativi, sia in patria, in occasione del soccorso alle popolazioni durante il terremoto dell'Irpinia, che all'estero, in occasione dell'intervento in Libano. Dopo aver preso parte all'operazione Vespri Siciliani il reggimento, di stanza a Lenta, fu sciolto nel 1995, prima della attuale ricostituzione. 
Lo stendardo reggimentale è decorato di tre Medaglie d'Argento al Valor Militare e di una Medaglia di Bronzo al Valor Civile. I colori distintivi sono il rosso ed il nero, presenti anche sulle mostrine, formate da fiamme a tre punte nere su sottopanno rosso.