lunedì 30 dicembre 2019

L'eredità degli Arditi


Arditi del IX Reparto d'Assalto nella Grande Guerra

Tra gennaio e marzo del 1919 furono sciolte tutte le grandi unità di Arditi della Grande Guerra, gli uomini dei reparti d'assalto, dopo aver scritto pagine gloriose ed epiche nei lunghi anni del conflitto, smisero di essere presenti sui campi di battaglia per entrare nel mito. In essi si identificò il racconto della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano, ne rappresentarono la leggenda e, da allora fino ad oggi, sono nell'immaginario collettivo l'immagine stessa dell'audacia militare italiana.

Distintivo da Ardito istituito nel 1917

Nella Seconda Guerra Mondiale fu operativo per un breve periodo il X° Reggimento Arditi, che ricostituì ufficialmente la specialità, di cui, dopo l'8 settembre 1943, rimaneva in armi soltanto il I° Battaglione, noto come Battaglione "Boschetti" dal nome del suo comandante. Fu proprio questa unità, rientrata intatta dalla Sardegna all'Italia meridionale ed inquadrata nel Corpo Italiano di Liberazione al fianco degli anglo-americani, che segnò il passaggio ad una nuova generazione di truppe d'assalto, che ancora oggi tengono vivo il ricordo degli assaltatori del Piave. Il battaglione, nel 1944, venne ridenominato IX Reparto d'Assalto, con una componente paracadutisti, per poi essere sciolto come reparto autonomo dal mese di settembre di quell'anno e riorganizzato come III Battaglione "Col Moschin" del 68° Reggimento Fanteria, inquadrato nel Gruppo di Combattimento Legnano. La denominazione del reparto fu voluta dal Maresciallo d'Italia Messe, che durante la Grande Guerra aveva comandato il IX Reparto d'Assalto in occasione della conquista del Col Moschin, nel 1918.

Sciolta definitivamente alla fine del secondo conflitto mondiale, la specialità Arditi non è stata più ricostituita, anche se, per ai quali era stato concesso il distintivo da Ardito nel corso della Seconda Guerra Mondiale, fu autorizzata una speciale versione "repubblicana" del distintivo: ricamata su panno kaki, senza nodo sabaudo alla base e con il monogramma R.I. a sostituire il motto monarchico F.E.R.T., portato sulla manica sinistra, all'altezza dell'omero, solitamente in formato ridotto. Esso fu autorizzato fino agli anni '70, quando scomparve dalle circolari ufficiali a seguito del congedo degli ultimi aventi diritto.

Distintivo da Ardito in uso dopo il 1946

Nel 1953 a Cesano di Roma, presso la Scuola di Fanteria, si costituì una Compagnia Speciale formata da due plotoni Paracadutisti ed un plotone Carabinieri. In seguito assumerà la denominazione di Reparto Sabotatori Paracadutisti, mantenuta fino al 1961, quando fu inquadrato nella Brigata Paracadutisti "Folgore" come Battaglione Sabotatori Paracadutisti. Dal 1975 l'unità divenne 9° Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin", ricevendo la bandiera di guerra e divenendo erede delle tradizioni degli Arditi dei Reparti d'Assalto. A partire dal 1995 il battaglione ha assunto l'ordinamento di Reggimento. Attualmente, il 9° Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" rappresenta l'unica componente di incursori delle forze speciali dell'Esercito Italiano, è custode della bandiera di guerra del IX Reparto d'Assalto ed erede delle tradizioni degli Arditi. Gli incursori, anche visivamente, incarnano questa ideale continuità: il fregio di reparto è costituito dal tradizionale fregio dei Reparti d'Assalto, due daghe incrociate sotto una granata fiammeggiante, cui sono aggiunti un'ala ed un paracadute; nel 2006 furono adottate anche le fiamme a due punte nere; nel 2015, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, il fregio da assaltatore è stato sostituito con uno avente la medesima foggia di quello degli Arditi della Grande Guerra; dall'aprile del 2019 il reggimento ha sostituito il tradizionale basco amaranto delle aviotruppe con il basco grigioverde, che accomuna le tradizioni dei paracadutisti e degli arditi nella Seconda Guerra Mondiale. 

Brevetto da Incursore

Il recupero delle tradizioni iconografiche delle truppe d'assalto rinsalda il ricordo delle gesta compiute tra le trincee ed il filo spinato, e proietta alla conoscenza dei contemporanei la permanenza di quel valore, rappresentato visibilmente sulle uniformi dell'Esercito. Esiste, dunque, oggi un legame inscindibile tra Incursori e Arditi, una eredità di valore e combattimento che si perpetua ad oltre un secolo dalla nascita delle truppe d'assalto, conservando l'aura mitica di quei combattenti che continua ad ispirare e ad essere presente nei moderni soldati. 


19 aprile 2019, cerimonia del cambio del basco per il "Col Moschin"